Cosa vedere a Barcellona in 3 giorni

Il primo viaggio dell’anno mi ha riportato nella capitale della Catalogna dopo più di dieci anni. 

Era da tempo che volevo tornare a visitare la metropoli spagnola e in questo articolo condivido una lista di suggerimenti su cosa vedere a Barcellona in 3 giorni

In fase di programmazione del viaggio, ho trovato molte informazioni sul sito di Visit Barcelona, l’ente di promozione turistica della comunità catalana. Il sito è ricco di informazioni utili ma anche di suggerimenti su come organizzare al meglio il programma di viaggio. 

Per il soggiorno, ho scelto un hotel nel Raval, quartiere adiacente la Rambla e a pochi passi dalla fermata Liceu, Hotel Espana. Arrivando all’ora di cena, non rimane che fiondarsi a cena e a nanna. 

Tra le fortune di viaggiare nel periodo invernale c’è non ritrovarsi nella calca dei mesi più caldi e alcune esperienze le puoi prenotare anche senza molto preavviso. 

Giorno 1

Al mattino dopo una ricca colazione la direzione è la Sagrada Familia che puoi prentoare direttamente dal sito internet ufficiale, probabilmente durante il periodo estivo suggerisco di raggiungere in anticipo la location per l’ingresso e i controlli. 

Il ticket ha un costo di EUR 26,00 per gli adulti mentre per gli under 30 si ha diritto a una riduzione. Non è presente l’audioguida ma scaricate l’applicazione ufficiale per smartphone (iOS/Android) per avere sempre a disposizione il biglietto d’ingresso e una visita completa e dettagliata.

Prendetevi il tempo per lasciarvi trasportare nella foresta magica di Gaudì, l’interno dopo tutti questi anni è stato completato e visibile a 360 gradi. Dopo essere usciti dalla cattedrale, non perdetevi il museo situato nei bassi nascosti vicini all’ingresso dei bagni. 

Terminata la visita, spostatevi verso il Passeig de Gracia, la via dello shopping e una delle principali arterie di Barcellona, raggiungendo Casa Milà conosciuta anche come La Pedrera. Nei giorni della visita purtroppo era chiusa per lavori di manutenzione e sono riuscito ad ammirarla solo dall’esterno. 

Scendendo verso il mare, si arriva a una delle più celebri opere architettoniche del genio catalano, gira lo sguardo verso destra per individuare Casa Batlló. L’ingresso prevede un biglietto caratterizzato da tre opzioni, ho scelto per il silver che include anche la prima esperienza di realtà aumentata “Gaudì Cube by Refik Anadol”

La visita è molto bella e giustifica il costo del biglietto alto rispetto ad altri siti visitati. 

Dopo una mattinata piena di cultura, è tempo di uno spuntino in uno dei luoghi più famosi di Barcellona, il mercato de La Boqueria situato lungo la rambla che collega Plaça de la Catalunya al mare. 

Pasto veloce a base di empanadas e altre delizie dello street food spagnolo per poi tuffarsi nel quartiere di El Born, raggiungendo il Museo Picasso che al giovedì pomeriggio è visitabile gratuitamente previa prenotazione sul loro sito internet. Devo ammettere che da ammiratore di Pablo Picasso, ricordo che la prima volta che avevo visitato il museo di Barcellona ero rimasto profondamente deluso per la mancanza di opere importanti. 

Avevo deciso di dare una seconda possibilità ma purtroppo ho dovuto constatare e confermare l’opinione precedente, un luogo per il quale non avendo pagato un biglietto d’ingresso devo ammettere che non ne vale assolutamente. Poche opere originali del maestro e tante della corrente cubista, verrebbe voglia di suggerire di rinominarlo ‘Museo Braque’. 

Bansky @ Moco

Proseguite per circa una ventina di metri su Carrer de Montcada e scoprite il MOCO Barcelona. Un piccolo museo di arte contemporanea che potete visitare gratuitamente con la Barcelona Card, all’interno opere di Bansky, Basquiet, Kaws e Guillermo Lorca, giusto per dire qualche nome. 

Direi che come prima giornata, è stata intensa, lasciatevi andare a un aperitivo a base di vermuth in uno dei locali nei dintorni. 

Giorno 2

Per la seconda giornata decido di variare leggermente il programma partendo dalla visita al Palau de la musica Catalana, un concentrato di bellezza e stupore in cui sicuramente godersi un concerto ma stavolta non trovo l’occasione per farlo. 

Mi rimetto in moto e via fino a uno dei punti più alti della città, il polmone verde del Park Güell. Il consiglio è prendere la metropolitana e cambiare in favore del bus 116 che ferma proprio davanti all’ingresso del parco. 

A pranzo, ritorno nel El Born per un pranzo con amici e pomeriggio decido di dedicarlo a una passeggiata nella Barceloneta, respirando l’aria di mare e un tiepido tramonto sul Mediterraneo. 

Il pomeriggio si conclude con l’ingresso al Big Fun Museum sulla rambla che però non suggerisco di visitare, dalle immagini sembra un posto molto divertente dove poter trascorrere del tempo giocando tra le illusioni di prospettive alla ricerca dello scatto da postare su Instagram. Ogni tanto, si incombe nella cartonate patinate dei social…

La sera invece, complice la voglia di vivere un’esperienza sportiva, sono andato al complesso del Camp Nou per vedere una partita di Eurolega di basket in cui purtroppo l’FC Barcelona non è uscita vittoriosa. 

Giorno 3 

Avendo visto il Camp Nou di sera senza la possibilità di godermi lo spettacolo di una partita casalinga del club blaugrana decido di tornarci per visitare lo stadio. Avevo visto in precedenza il Bernabeu di Madrid ma devo ammettere che l’emozione della casa dei campioni catalani non è da meno. 

Il tour è interessante, si parte dalla nascita del club fino ad arrivare ai giorni nostri e al concetto di club legato non solo ad uno sport ma a un fulcro per gli appassionati di diverse discipline con lo scopo di valorizzare la città catalana. Da non perdere nei prossimi anni, sarà molto probabilmente il nuovo Camp Nou previsto in apertura nel 2025 e su un’aria molto estesa a un paio di fermate di metropolitana dall’attuale.  

Concluso il momento calcistico, decido di andare a vedere il celebre Poble Espanyol, passando velocemente per un saluto da Plaça de Espana. Il Poble Espanyol proietta in un viaggio tra le regioni spagnole, passando dai colori e profumi dell’Andalusia fino a raggiungere i confini nordici della penisola iberica. Un villaggio in cui il mix di attrazione turistica e negozi sembra non alterare la piacevole senssazione di perdersi tra le caje.

Purtroppo la giornata era piuttosto fredda e molti negozi e attività chiuse per ferie. 

Giunti fino a qua, risalgo a bordo di un bus per raggiungere il Castello del Montjuic, uno dei più alti di Barcellona da cui poter ammirare un panorama a 360 gradi sulla città. 

Dedica il tempo necessario, al tramonto i colori caldi dell’inverno donano un fascino particolare, riflettendo l’atmosfera delle città di mare da cui partirono migliaia di persone e anche Cristoforo Colombo. 

Per l’ultima cena spostati verso Gracia e prenota un tavolo da Tapeo, ottimo cibo e quartiere che sicuramente merita di essere scoperto al di fuori dei luoghi classici da visitare. 

Alex
Alex

📍 Nato a Ragusa ma cittadino del mondo
✈️ Travel & Tech addicted
👨‍💼 Hotelier

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